MASTERMIND, James Patterson

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skajd
view post Posted on 10/5/2007, 16:51




Per un serial killer, una delle cose più importanti è la certezza di essere il migliore. Migliore delle sue vittime e soprattutto migliore dei poliziotti che gli danno la caccia. E il Mastermind, la «mente superiore», non ha dubbi: è lui il migliore, perché non deve neppure compiere i delitti; gli basta manipolare psicologicamente alcuni individui, mandarli «in missione» - cioè a rapinare banche e a massacrare sia gli ostaggi sia i loro cari - e poi sbarazzarsene. Ma è davvero un piano infallibile, quello del Mastermind? E qual è il vero scopo di questo piano?
Per un poliziotto, una delle cose più importanti è la certezza di aver capito. Di aver capito la psicologia del criminale, di aver afferrato i meccanismi che ne determinano le azioni. Solo se si trova in sintonia con la sua mente, il poliziotto può essere migliore di lui, può prevederne le mosse. E questo vale soprattutto per i serial killer. Ma Alex Cross, l'unica persona in grado di intuire l'orribile piano del Mastermind, è stanco di entrare nella mente degli assassini. Non vuole più capire.
La linea di confine tra un poliziotto e un criminale talvolta è molto sottile. L’uno fruga nella mente dell’altro, e i pensieri, come in uno specchio, si raddoppiano. L’uno osserva l’altro, e ogni azione provoca una reazione uguale e contraria. Ma cosa può succedere se i delitti prendono a susseguirsi senza logica apparente, sempre più atroci e inspiegabili? Se l’unico fatto indiscutibile è che il Mastermind si prepara a mettere a segno il colpo finale, quello che gli darà la supremazia assoluta? Se l’unico appiglio di Cross è la totale assurdità della vicenda? E’ possibile che il Mastermind esca vincitore dalla sfida?

 
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